LA CORTE DEI CONTI DECLINA LA GIURISDIZIONE NEL PROCESSO SUI DERIVATI DEL TESORO
Si è concluso con una declaratoria di difetto di giurisdizione del giudice contabile il processo per danno erariale avviato presso la Corte dei Conti e che vedeva sul banco d’accusa la banca d’affari nordamericana Morgan Stanley, gli ex Ministri dell’Economia Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli, il dirigente generale del Ministero Vincenzo La Via e l’altra dirigente del Tesoro Maria Cannata.
Secondo la Procura regionale del Lazio presso la Corte dei Conti, che aveva dato avvio al processo contabile, lo Stato italiano avrebbe subito un danno di quasi 4 miliardi di euro in connessione ad una operazione in strumenti derivati negoziata nel 1994 e chiusa nel 2011 facendo valere una discussa clausola che prevedeva l’estinzione anticipata del rapporto contrattuale con contestuale versamento di una ingente somma a carico delle casse pubbliche.
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